sap Riceviamo la seguente lettera, che riportiamo per intero:



Il giuramento dei 299 allievi del 186° corso di Agenti di Polizia, è l’ultimo atto, prima che essi entrino a tutti gli effetti, a far parte della “forza” della Polizia di Stato.
Dopo il giuramento saranno assegnati alle sedi ed inizieranno a prestare regolare servizio.
I neo-agenti, attesi da tempo in tutte le provincie italiane, non riusciranno però, a colmare la carenza d’organico che si è creata negli ultimi anni a causa del blocco delle assunzioni.
Un’emorragia che riguarda anche la provincia di Trieste.
Solo 2.800 i posti riservati, ai volontari in ferma prefissata di un anno o quadriennale nell’ultimo concorso.
Quando esisteva il servizio di leva, ne entravano 4.000 all’anno!
Tra pensionamenti e mancate assunzioni c’è un ammanco di 13.000 unità, troppo considerando che attualmente la polizia ha un’età media molto elevata, vicina alla soglia dei 50 anni e che la politica attuale non sembra voler comprendere questo problema.
Il giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana, assume un forte valore simbolico per Trieste, e costituisce un’ulteriore festa per la “nostra” Scuola che recentemente ha visto scongiurare, grazie alla sentenza del TAR, una possibile futura chiusura.
Una festa offuscata però dalle difficoltà dell’Istituto, servono infatti interventi urgenti alle strutture che potrebbero, se efficienti, maggiormente ed in modo migliore, essere utilizzate per eventi e manifestazioni, ma anche per l’addestramento ed aggiornamento delle forze di Polizia, come in parte già avviene e non solo per la formazione degli allievi.
Le difficoltà, non sono però solo strutturali, sono anche quelle più banali, ma non per questo meno importanti, ad esempio non ci sono i libri di testo per studiare, la formazione avviene tramite dispense o fotocopie, c’è la difficoltà perfino nel “vestire” gli allievi, ma anche il quadro permanente, spesso si deve scendere fino al sud Italia per racimolare nei vari magazzini, quanto serve per poter garantire almeno una divisa completa che sia dignitosa per il nuovo agente di Polizia.
Ma poi, mancano anche gli “attrezzi” da lavoro al passo con i tempi, come ad esempio i caschi per l’ Ordine Pubblico, le protezioni, le divise ignifughe, oppure mancano del tutto come ad esempio i furgoni.
Una Polizia di Stato, che nonostante tutto continua a conseguire ottimi risultati professionali grazie alla dedizione degli operatori di Polizia.
Una realtà, questa, che apre subito gli occhi ai neo-agenti, su quali difficoltà dovranno affrontare nei prossimi giorni e nei prossimi anni, per poter lavorare, per poter combattere la criminalità, con uno stipendio fermo al 2010, una riforma delle carriere bloccata al 1996, una previdenza complementare prevista, ma mai attuata, un’età pensionabile spesso messa in discussione malgrado una legge dello Stato sancisca la “Specificità” dei “professionisti della sicurezza”.
Lo abbiamo già visto, anche nel passato, soprattutto nei momenti di crisi economica, serve una Polizia efficiente, bisogna investire sulle cose che servono e tagliare piuttosto quelle inutili.

Il Segretario Provinciale Sap
Lorenzo Tamaro

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