porto 1-clipper Si è tenuto stamane, nell’ambito della centrale idrodinamica nel Porto Vecchio, l’incontro dedicato alle strategie per la gestione ambientale delle attività portuali dello scalo giuliano organizzato dall’Autorità Portuale di Trieste e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile di Roma che, lo scorso maggio, hanno siglato un accordo di partenariato allo scopo di realizzare un modello avanzato di gestione ambientale delle attività finalizzato, fra i vari obiettivi, ad ottenere anche la certificazione EMAS.
L’Eco-Management and Audit Scheme (EMAS) è uno strumento creato dall’Unione Europea al quale possono aderire volontariamente quelle organizzazioni (aziende, enti pubblici, ecc.) che vogliono impegnarsi a valutare e migliorare la propria efficienza ambientale. Suo scopo prioritario, è quello di migliorare l’ambiente e fornire alle organizzazioni, alle autorità di controllo ed ai cittadini uno strumento di valutazione e gestione dell’impatto ambientale di una organizzazione. Fra i vantaggi che deriveranno da tale certificazione primeggiano: la dichiarazione ambientale, documento destinato soprattutto agli organi di controllo ed all’opinione pubblica; il sistema di gestione ambientale che verrà adottato dall’Autorità Portuale stessa.
All’incontro sono intervenuti Marina Monassi, presidente dell’Autorità Portuale di Trieste, Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Maurizio Spoto direttore dell’Area marina protetta di Miramare, Anna Maria Maggiore del Ministero dell’Ambiente e Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio di Trieste. Assente Debora Serracchiani, presidente della Regione FVG, trattenuta da urgenti impegni istituzionali. Numerosi gli ospiti fra i quali il sindaco di Muggia, Nerio Nesladek, rappresentanti delle istituzioni, addetti ai lavori e media. La prima parte dell’incontro ha avuto luogo sulla nave “Delfino Verde” che ha portato gli invitati in un lungo, magnifico giro attraverso lo scalo. Walter Sinigaglia, Segretario generale ad interim dell’Autorità Portuale, Maurizio Spoto ed Antonella Caroli sono stati raffinati ciceroni nel descrivere e commentare le varie location portuali e del litorale che il Delfino ha costeggiato.
La sfida della sostenibilità ambientale è da tempo al primo posto fra le priorità dell’Autorità Portuale di Trieste, che punta su di un “green new deal”. Il traguardo della certificazione Emas - ha dichiarato la presidente Monassi - ci consentirà di consolidare ulteriormente la nostra vocazione “green'’. Ci vogliono regole chiare - ha sottolineato – per perseguire lo scopo.
Edo Ronchi ha evidenziato come Trieste, il suo territorio ed il suo mare siano uno scrigno di bellezze e risorse ambientali e naturali, di fertile tessuto culturale. A tal fine è necessario garantirne tutela e sviluppo puntando su innovazione, responsabilità e sostenibilità. E’ anche migliorando la qualità ambientale che è possibile superare la crisi che il Paese attraversa, con una strategia integrata ed una corretta informazione. Ad un’elevata qualità ambientale corrispondono una domanda di beni e servizi, ha concluso.
Spoto ha ricordato come l’Area marina protetta di Miramare sia nata 30 anni orsono e che si è sempre lavorato in un’ottica costruttiva e non di sola filosofia. Ha poi spiegato quale grande interesse potrebbe rivestire la realizzazione, nel golfo di Trieste, di un’area Mab, “Man and Biosphere” con l’Unesco. Tale progetto, nato qualche anno fa, ipotizza una forte sinergia tra i diversi attori interessati allo sviluppo sostenibile.
Anna Maria Maggiore ha auspicato che i protocolli d’intesa dell’area protetta di Miramare possano venir ampliati a quelli del porto vecchio con una proficua collaborazione fra comune, provincia e regione suggerendo l’inserimento di Trieste, tramite l’area Mab, nella rete mondiale di laboratori dove sperimentare la green economy.
Il network delle Camere di Commercio Italiane, attraverso le linee strategiche collegate alla “blue economy” sono impegnate - ha asserito Antonio Paoletti - nello sviluppo di percorsi di sostenibilità e di servizi ambientali a supporto dei sistemi portuali e delle imprese che ivi operano. Ha inoltre menzionato il valore aggiunto di un interessante e curioso progetto europeo dedicato ai vecchi pescatori che prevede il loro reinserimento nel mondo del lavoro aiutandoli a divenire imprenditori di se stessi.
Sinergie ed impegno dunque, per vincere le sfide e collocare lo scalo giuliano in un contesto europeo e mediterraneo sempre più dinamico e competitivo, per portare “ossigeno” e valore aggiunto alla città.

MARIA LUISA RUNTI
© Riproduzione vietata

porto 2-monassi-ronchi
Marina Monassi, Edo Ronchi

porto 3-maurizio-spoto
Maurizio Spoto

porto 4-oratori
Gli oratori
incontri, porto, Edo Ronchi, Monassi, Paoletti, Maurizio Spoto, Anna Maria Maggiore, Maria Luisa Runti, recensione