elisabetta braghetto S’inaugura lunedì 1 luglio 2013 alle ore 18.30 all’“Ex Lavatoio” di San Giacomo (Via San Giacomo in Monte 9) di Trieste, la mostra “Giochi di Luce” dell’artista pittrice Elisabetta Braghetto.
L’ex Lavatoio di Trieste conferma la sua nuova veste di “contenitore di emozioni” con l’inaugurazione della mostra di Elisabetta Braghetto, artista veneziana. Dal primo all’11 luglio saranno esposte le opere di questa pittrice-interior designer che si raccolgono sotto il titolo “Giochi di Luce”. Un Gioco ‘serio’ il suo, profondo, costruttivo e comunicativo. Luce che dà vita al colore, deciso, primario, e che, erompendo dalla tela texturizzata, parla al fruitore di un’interiorità vitale. Colore o bianco-nero si avvicendano sulle tele in un continuo gioco di luci e ombre, di trasparenze e opacità. Un messaggio forte, quello di Elisabetta Braghetto, che palpita di vita.
petra elisabetta braghetto Vernissage il primo luglio alle 18,30 presso l’ex Lavatoio. L’artista incontrerà i presenti.
La mostra sarà visitabile sino all’ 11 luglio con i seguenti orari:
dal lunedi al venerdì 16.00-19.00 e sabato 10.00-12.00/16.00-19.00
Maggiori info www.exlavatoio.it oppure info@exlavatoio.it

ELISABETTA BRAGHETTO
Artista di origine padovana, scopre proprio a Venezia, città d’arte per eccellenza dove ora vive e lavora, la sua passione per la pittura, quando vi frequenta la facoltà di architettura. In seguito consolida il suo interesse laureandosi in Storia dell’Arte e lavorando nel settore dell’arredamento e dell’interior design.
A prima vista le sue opere possono apparire essenzialmente decorative ma la sua non è, in realtà, una pittura superficiale poiché le texture, che abilmente crea con stoffe di lino, lasciano trasparire dal loro interno una luminosità che crea volumi in un gioco di luci e ombre, di colore e non colore. Così la superficie diventa materia che trasuda di luce e si tinge di colore. Anche il colore è deciso, primario. Gialli rossi e blu nelle loro gradazioni date dalla forza della luce che cerca di irrompere all’esterno e pare trattenuta da cortecce più o meno spesse.

Anche il nero, non-colore o, meglio, “sovrapposizione definitiva e annullante di tutti i colori”, non è qui il buio che tutto annulla e nasconde ma diviene il nero primigenio, punto di partenza in cui si prepara l’entrata della luce.
Il tutto si evolve nel quadro “Petra” in cui la texture si squarcia, si fa roccia, e lascia intravedere ciò che l’anima più che l’occhio può percepire: una visione, non un paesaggio, luce pura in un gioco magico di prospettive architettoniche.
E appunto come “Giochi di Luce” l’artista ci presenta le sue opere. Ma è un gioco ‘serio’, il suo, quel gioco che, ricordando Winnicot, è un fattore “naturale e universale” e come tale rappresenta innanzitutto una relazione profonda con sé stessi che porta alla comunicazione con gli altri e alla crescita personale nell’appropriarsi di una vera e propria capacità di creazione ‘magica’.
Poiché è proprio in questo potere di creare, nell’Arte, che l’individuo scopre il sé e con il ‘gioco’ riesce a comunicarlo.
E’questa l’intrinseca bellezza e il profondo messaggio delle opere di Elisabetta.

Mostre – Fiere
arte expo milano novegro 12-14 aprile 2013 arte pordenone 11-13 maggio 2013
art shopping Louvre 7-9 giugno 2013
mostra, artisti, ex lavatoio