miela marisa giorgetti ICS Centro Italiano di Solidarietà – Ufficio Rifugiati

presenta la serata di premiazione della prima edizione del
PREMIO INTERNAZIONALE MARISA GIORGETTI

Il PREMIO INTERNAZIONALE MARISA GIORGETTI intende dare visibilità e valore a coloro che, in Italia, nell’Unione Europea o in altre altre del mondo, che sono rimaste poco note, o persino sconosciute, per condizionamenti geografici, politici o sociali, o per scelta di riservatezza, pur avendo prodotto opere letterarie di pregio (nelle forme più varie, dal romanzo, al raccolto, al reportage) nello specifico tema delle migrazioni e della cultura del dialogo, oppure abbiano operato per la promozione dei diritti umani fondamentali con particolare attenzione ai cambiamenti profondi che le migrazioni determinano nella società di destinazione che in quella di origine.

Sezione 1: Premio annuale assegnato ad un autore o autori vari per la scrittura di un romanzo, racconto, poesia, reportage, inchiesta o altra forma letteraria edita in Italia che, con pregio letterario e profondità di analisi, abbia affrontato tematiche legate alle migrazioni e alla convivenza/incontro tra lingue, culture e tradizioni differenti, ovvero che abbia promosso una cultura del dialogo e dell’accoglienza delle diversità.

Sezione 2: Premio annuale assegnato ad una persona singola o a un gruppo di persone, ovvero ad un’associazione o un ente che si sia distinta nella realizzazione di iniziative o programmi che, sul piano sociale, culturale o politico abbiano concretamente operato per la difesa dei diritti umani fondamentali di singoli, gruppi e comunità, con particolare attenzione ai diritti delle persone più deboli e delle vittime di violenza, migrazioni forzate, persecuzioni e grave sfruttamento ovvero abbiano contribuito a consolidare processi di pace e di convivenza, ovvero a modificare atteggiamenti culturali o politiche pubbliche discriminatorie e lesive della dignità umana.

Il Premio, che ha il sostegno e il patrocinio della Provincia di Trieste, e il patrocinio del Comune di Trieste, del Comune di Duino-Aurisina e del Comune di Sgonico è reso possibile anche grazie alla collaborazione con la rivista d’arte “Juliet Art Magazine”.

martedì 12 marzo 2013
alle 19.30:
inaugurazione della mostra dell’artista Banafsheh Rahmani
Nata Teheran, vive e lavora a Trieste dal 2004. Laureata all’Università d’Arte e d’Architettura di Teheran, al corso di Laurea di Pittura, si è specializzata in seguito in Ricerca dell’Arte. Ha insegnato pittura all’Istituto per lo Sviluppo Intellettuale dei Ragazzi e degli Adolescenti (kanoon) e all’università Azad di Teheran. In Iran ha esposto in varie gallerie e nella 5° Biennale di pittura a Teheran. Si è trasferita in Italia nel 2004 per proseguire gli studi e si è laureata presso l’Università degli Studi di Trieste in Storia dell’arte. Nello stesso tempo continuava la sua attività di pittrice e ha esposto in alcune mostre collettive in Italia, Slovenia, Croazia e Germania. Nel 2011 ha ottenuto due importanti riconoscimenti dal suo paese d’adozione. Ha esposto un suo lavoro all’interno della Biennale Diffusa FVG, e come vincitrice del 55° Premio Marina di Ravenna, ha potuto allestire una mostra personale al Museo d’Arte della città di Ravenna.
Nell’occasione del premio Marisa Giorgetti che si terrà in marzo al teatro Miela. L’artista propone una selezione di opere pittoriche sul tema dell’immigrazione e della violenza sull’uomo.

alle 20.30:
premiazione dei vincitori
SEZIONE LETTERARIA: Yishai Sarid con il libro Il poeta di Gaza (edizioni e/o, 2012): attraverso la scrittura avvincente di una spy story, riesce a rappresentare la violenza e l’insostenibilità per entrambe le parti di una vita quotidiana dilaniata dal conflitto tra culture, ma allo stesso tempo, e senza sentimentalismi, arriva ad aprire uno spiraglio disincantato sull’intensità dei rapporti umani come spazio di resistenza e di immaginazione di un futuro diverso.
Menzione speciale a Carlo Stasolla per il libro inchiesta Sulla pelle dei rom (edizioni Alegre, 2012): con la forma di un reportage quanto mai documento ed efficace e attraverso l’analisi puntuale di un caso specifico dell’Italia contemporanea, riesce a mostrare la violenza intrinseca di tanti pregiudizi spesso dati per scontati e mai sottoposti a discussione, denunciando la necessità sempre più urgente di nuove politiche e di una nuova cultura nel confronto con la diversità.

SEZIONE DIRITTI UMANI: abitanti di Lampedusa, premio ritirato dal Sindaco Giusy Nicolini con l’allestimento del ConsorzioScenico. “La storia dell’umanità è storia di popoli e di persone che si spostano. E di altri popoli che con-dividono, accolgono, respingono. Spesso in una mescolanza di atteggiamenti, con contraddizioni e conflitti. Il Mediterraneo è un mare di migrazioni. In mezzo a quel mare c’è Lampedusa, da sempre luogo di incontro di persone in fuga e di persone aggrappate a un pezzo di terra. Tutte in mezzo al mare. Con speranze, paure, affetti, resistenze. Lampedusa è il simbolo della vicenda difficile, a volte crudele, a volte nobile dell’umanità. E i cittadini di Lampedusa, in un percorso tormentato (come sempre nella storia) e vincendo resistenze e diffidenze, hanno, alla fine, scelto la dimensione nobile: accogliendo e dando il primo aiuto, con gesti di riconoscimento, a donne, uomini e bambini alla ricerca di un futuro. In certi periodi i migranti approdati a Lampedusa sono stati più numerosi degli abitanti. Quasi il 70 per cento degli stranieri cui è stato riconosciuto lo status di rifugiato o altra forma di protezione internazionale o umanitaria sono arrivati in Italia attraverso Lampedusa. Accogliere e rispettare è un insieme di gesti concreti e quotidiani, non un esercizio di retorica. I cittadini di Lampedusa hanno fatto in concreto quello che le istituzioni italiane e comunitarie non hanno saputo e voluto fare. E hanno aperto così ponti e strade mentre altri creavano muri e barriere a difesa della “fortezza Europa”. In questo modo hanno «concretamente operato per la difesa dei diritti umani fondamentali di singoli, gruppi e comunità, con particolare attenzione ai diritti delle persone più deboli e delle vittime di violenza, migrazioni forzate, persecuzioni e grave sfruttamento»”.

Per l’edizione 2013 l’artista che donerà al Premio due proprie opere è il maestro Carlo Fontana

ConsorzioScenico
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