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Ci sarà tempo fino a domenica 4 novembre per visitare la mostra “Trieste Suez. Storia e modernità nel Voyage en Egypte di Pasquale Revoltella” allestita al Museo Revoltella di Trieste (ogni giorno ore 10-18, chiuso il martedì). Sabato 3 novembre alle ore 16 i visitatori potranno approfittare dell’ultima visita guidata gratuita, compresa nel prezzo del biglietto, a cura dei Servizi Educativi del Museo. Ottima l’affluenza registrata fino ad ora con oltre 8.500 presenze registrate, per una media di circa 107 persone al giorno. L’esposizione è realizzata dal Comune di Trieste e dal Museo Revoltella, con il contributo della Provincia di Trieste e della Fondazione CRTrieste, per ricordare il 150° anniversario del viaggio compiuto nell’inverno 1861-1862 da Pasquale Revoltella, il fondatore del Museo, per effettuare un sopralluogo al Canale di Suez, assieme a una delegazione triestina. Una mostra che è stata il punto di partenza anche per lo studio e la catalogazione di materiale inedito attinente a questo progetto e presente nelle collezioni museali triestine. Un’occasione preziosa tanto che queste ricerche, che proseguiranno anche a mostra conclusa, sono state raccolte e sono in corso di pubblicazione.

Il viaggio è il tema centrale di questa esposizione, diretta Maria Masau Dan e coordinata da Susanna Gregorat. I ricordi del viaggio in Egitto di Revoltella, iniziato il 28 ottobre 1861 con il piroscafo del Lloyd Austriaco “Neptun” fino ad Alessandria e proseguito con la ferrovia e in carovana scortata da beduini fino a Suez, sono stati raccolti con tanta dovizia di particolari da Louis Corboz in un diario tenuto giornalmente, che il visitatore trova in mostra.

Ma anche viaggi immaginari, quelli nel passato più remoto compiuti dagli archeologi e dagli esploratori, e viaggi raccontati per immagini dagli illustratori e dai fotografi. Viaggi “diplomatici” nelle capitali europee, Parigi e Vienna, faticosi per l’impegno delle trattative ma anche per le interminabili giornate passate a bordo delle carrozze. Dell’ampia dotazione di vetture a cavalli posseduta da Pasquale Revoltella sembra sia sopravvissuta solo la carrozza, esposta per la prima volta dopo un accurato restauro insieme alle livree dei suoi cocchieri.

La mostra non parla solo di viaggio, ma ci accompagna per mano, grazie anche alle ricche spieghe a cura di Vanja Strukelj e Luisa Crusvar e a un percorso che si snoda nei tre piani della dimora di Revoltella seguendo un andamento cronologico, alla scoperta della Trieste dell’Ottocento, nuova Porta d’Oriente, che ambiziosa guarda all’Egitto. Si addentra nello spirito dell’epoca e in quella che fu per il barone Revoltella la sua “magnifica ossessione”, ovvero la costruzione del Canale di Suez, valorizzando la ricca documentazione sull’argomento presente nelle collezioni del Museo. E infine, grazie ai numerosi interventi audio e video, sottolinea l’analogia fra gli anni di Pasquale sottolinea l’analogia fra gli anni di Pasquale Revoltella, dominati dalla fiducia nel progresso della tecnica, nell’illimitata capacità dell’uomo di superare i suoi limiti e dal frenetico dinamismo di una società “universale”, e l’età contemporanea caratterizzata dalla rivoluzione culturale della tecnologia digitale.

Quattromila (4.000) miglia invece che diecimila (10.000) per arrivare dall’Europa alle Indie. Centonovantatre (193) chilometri di lunghezza. Questi i principali dati di un’opera che cambiò il corso della Storia e dei traffici commerciali del mondo intero. Stiamo parlando della costruzione del Canale di Suez, a ovest della penisola del Sinai. Trieste, all’epoca della costruzione primo porto dell’Impero austro-ungarico, entrò nel “big game” grazie al barone Revoltella che a Trieste aveva costruito la sua fortuna. Uomo di grandi visioni, intuì come questo progetto avrebbe portato innegabili vantaggi per Trieste e l’Austria per uscire dalla crisi, dalla stagnazione, dalle retrovie europee. Fu un accanito sostenitore di quella che divenne la sua “magnifica ossessione” che non vide mai realizzarsi perchè morì solo due mesi prima dell’inaugurazione.

Da domani sarà aperta al pubblico al Civico Museo Revoltella di Trieste la mostra “Trieste-Suez. Storia e modernità nel ‘Voyage en Egypte’ di Pasquale Revoltella”, che si potrà visitare fino al 4 novembre 2012 (tutti i giorni tranne il martedì, ore 10-19; i giovedì e venerdì fino al 31 agosto con orario 10-23; visite guidate al giovedì e venerdì alle 20 e alle 22).

L’esposizione è stata realizzata per ricordare il 150° anniversario del viaggio compiuto nell’inverno 1861-1862 da Pasquale Revoltella per effettuare un sopralluogo, assieme a una delegazione triestina, al Canale di Suez.. La foto a fianco è uno dei ricordi di quel viaggio conservato nell’archivio del barone.
La mostra, curata da Vanja Strukelj e Luisa Crusvar, con la direzione di Maria Masau Dan e il coordinamento di Susanna Gregorat, si propone di approfondire l’importanza che ebbe questa faraonica impresa per il destino della città e di valorizzare la ricca documentazione sull’argomento presente nelle collezioni del museo, grazie alla quale è possibile cogliere anche il progresso della tecnologia attorno alla metà del secolo XIX e i riflessi della scoperta dell’Egitto nella cultura europea.

Il percorso della mostra
Il percorso si snoda nei tre piani del palazzo che fu l’elegante dimora del finanziere Revoltella, da lui lasciata in eredità alla città perché fosse adibita a “museo di belle arti”. Gli arredi, le opere e gli oggetti che costituiscono l’esposizione permanente sono rimasti al loro posto, ma in ogni sala si sono aggiunti elementi nuovi provenienti dall’archivio o dalla biblioteca o dalle raccolte di altri musei triestini che illustrano i rapporti economici e culturali fra Trieste e l’Oriente, ma documentano soprattutto l’impegno tenace con cui il padrone di casa perseguì lo scopo di sostenere la realizzazione del canale di Suez.
Il percorso segue un andamento cronologico, ma offre al visitatore più di un “link” per entrare a fondo in alcune questioni particolari, sempre per cercare di capire le connessioni tra storia e modernità, fra Oriente e Occidente, fra cultura e affari.

La parola ai protagonisti
Si è cercato di entrare nello spirito dell’epoca utilizzando tutte le fonti reperibili e facendo parlare i protagonisti dei fatti raccontati. In molte sale il visitatore è accompagnato da una voce narrante che legge le lettere che questi si scambiarono o passi di relazioni, diari e articoli. Corre l’anno 1859 quando Revoltella, nella sua veste di Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione della Compagnia Universale del Canale di Suez scrive a moltissime personalità. Seduto alla scrivania del suo studio svolge un’intensa azione su più fronti a favore del taglio dell’Istmo di Suez: scrive a Ferdinand de Lesseps, all’olandese Ruyssenaers, a Barthelemey Saint-Hilaire, Al duca d’Albulfera e molti altri ancora. Fittissima la corrispondenza con Victor Weiss Starkenfels, consigliere dell’ambasciata austriaca.

Moderne tecnologie
Numerosi gli interventi audio e video in mostra; spettacolari le grandi videoproiezioni nella Sala Scarpa completamente rivista per questo allestimento che montano immagini di libri, illustrazioni dei periodici del tempo, lettere, scenografie, fotografie portandole fuori dagli archivi, dalle biblioteche e dai musei a disposizione del visitatore. Moderne tecnologie di comunicazione per trasferire contenuti e con l’intento di sottolineare l’analogia fra gli anni di Pasquale Revoltella, dominati dalla fiducia nel progresso della tecnica, nell’illimitata capacità dell’uomo di superare i suoi limiti e dal frenetico dinamismo di una società “universale”, e l’età contemporanea caratterizzata dalla rivoluzione culturale della tecnologia digitale.

Il tema del “viaggio” al centro
Al centro dell’attenzione resta il tema del “viaggio”, che ha offerto il pretesto per trattare il tema di Suez. Viaggio reale, iniziato il 28 ottobre 1861 con il piroscafo del Lloyd Austriaco “Neptun” fino ad Alessandria e proseguito con la ferrovia e in carovana scortata da beduini fino a Suez, per fare ritorno a Trieste – non senza una visita a Gerusalemme alla fine di dicembre – il 2 febbraio 1862. Viaggio che viene puntualmente raccontato nel prezioso “Voyage en Egypte” il diario tenuto giorno per giorno dall’accompagnatore di Revoltella, Luis Corboz.
Ma anche viaggi immaginari, quelli nel passato più remoto compiuti dagli archeologi e dagli esploratori, e viaggi raccontati per immagini dagli illustratori e dai fotografi. Viaggi “diplomatici” nelle capitali europee, Parigi e Vienna, faticosi per l’impegno delle trattative ma anche per le interminabili giornate passate a bordo delle carrozze. Dell’ampia dotazione di vetture a cavalli posseduta da Pasquale Revoltella sembra sia sopravvissuta solo la carrozza che viene esposta per la prima volta in mostra dopo un accurato restauro. Anch’essa è simbolo di una società in movimento che cerca di allargare il suo spazio e di accorciare le distanze.
Magiche illusioni catapulteranno il visitatore nei padiglioni delle Esposizioni Universali del 1851 e del 1867 e nella grande festa di inaugurazione del Canale di Suez nel 1869 quando Ismail Pachà portò l’Europa nel suo paese. Pagina dopo pagina de “L’Inauguration du Canal de Suez. Voyage des souverains” - testo di Nicole e splendide illustrazioni a colori di Riou – seguiamo l’itinerario dei sovrani europei, invitati personalmente dallo stesso vice-re, lungo il canale da Port Said a Suez, la grandiosità dei festeggiamenti, l’opulenza della scenografia. Fiumi di champagne e di Bordeaux, sfilate di regnanti, finte battaglie di beduini, dervishi, mangiatori di serpenti e ballo finale nel Palazzo fatto costruire dal Kedivé in quattro mesi per quell’inaugurazione che Pasquale Revoltella non vide mai perchè morì solo due mesi prima.

Ingresso: € 6,50 intero, € 4,50 ridotto
INFO: tel. 040/6754350 - biglietteria@comune.trieste.it - www.museorevoltella.it

… al Civico Museo di Storia ed Arte - Orto Lapidario
Mostra satellite: “Winckelmann e l’arte presso gli egizi”

Ideata come una sezione della mostra “Trieste.Suez” è allestita fino al 15 novembre 2012 (tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle ore 10 alle 19) al Civico Museo di Storia ed Arte - Orto Lapidario. L’esposizione si pone come l’antefatto culturale alla conoscenza dell’Egitto e pone l’accento su due delle più importanti sezioni del museo: il monumento o cenotafio di J.J. Winckelmann, inaugurato nel 1833 e vero nucleo intorno al quale vennero riunite le raccolte dei musei civici, e la rinomatissima sezione egizia, ricca di più di un migliaio di reperti dalla terra dei faraoni, un unicum in regione e tra le migliori d’Italia, dopo le raccolte di Torino, Firenze, Bologna e Milano. Ogni domenica alle ore 11.30, visite guidate gratuite a cura del conservatore del Museo di Storia ed Arte, Marzia Vidulli.