Riceviamo la seguente lettera, che pubblichiamo per intero:



Riforma della Sanità Regionale:

il Coordinamento delle Professioni Sanitarie e Sociali esprime forti perplessità sull’impianto del disegno di legge.

Il Coordinamento Regionale delle Professioni Sanitarie e Sociali ha partecipato oggi, accanto alle altre organizzazioni delle professioni sanitarie e mediche, all’audizione della terza Commissione consiliare, per fare il punto sulla riforma del sistema sanitario regionale.

Il Coordinamento, ascoltati i contenuti dei testi in discussione, (Disegno di legge n. 216 “Riordino istituzionale ed organizzativo del Servizio sanitario regionale”, di iniziativa della Giunta regionale, e n. 146 “Revisione dell’assetto istituzionale delle Aziende Socio Sanitarie e istituzione dell’Azienda Unica per i Servizi Sanitari Regionali - riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale” d’iniziativa dei consiglieri Dal Mas, Pedicini, Camber, Santin), ha confermato tutte le proprie riserve sui principi della riforma.

“Si continua a parlare di contenitori anziché di contenuti – ha spiegato Melania Salina, presidente regionale dell’Associazione Italiana Fisioterapisti in rappresentanza oggi del Coordinamento Regionale Professioni Sanitarie e Sociali. – e all’interno dei testi che abbiamo esaminato non ci sono elementi che consentano di capire quali siano gli obiettivi dell’amministrazione regionale in materia di tutela della salute e di gestione della macchina sanitaria.”

Nel corso dell’audizione, sottolinea Salina, “tutte le rappresentanze professionali hanno sentito l’esigenza di indicare necessarie integrazioni e inserimenti su aspetti cruciali, evidentemente tralasciati dalla manovra in discussione.” “Come se non bastasse, abbiamo appreso in sede di audizione che i tempi fissati dal governo regionale per l’approvazione della legge saranno molto brevi, un solo mese, una fretta di cui sinceramente non comprendiamo la necessità.”

Per il Coordinamento era invece necessario definire, prima della presentazione del testo di riforma, i contenuti e gli obiettivi, sperimentando nuovi modelli organizzativo-gestionali a responsabilità professionale, senza decisioni a priori su un modello d’ingegneria istituzionale piuttosto che un altro.

Il Coordinamento, che rappresenta ben 19 professioni sanitarie, ha sottolineato come nel disegno di legge manchino una valutazione dei costi della manovra, e una simulazione dell’impatto del nuovo assetto istituzionale sulla ricaduta organizzativa dei servizi ai cittadini e sul contenimento dei costi.

Non si ritrovano indicazioni capaci di affrontare i veri nodi della sanità pubblica, a cominciare dal riordino della rete ospedaliera. Non si comprende come Distretti Sanitari di 100 mila abitanti possano garantire il rafforzamento del ruolo delle cure primarie e della continuità assistenziale, né si evince come si possa risolvere la sovrapposizione fra servizi territoriali e ospedali, o avviare un’autentica diversificazione del ruolo dei grandi ospedali e degli ospedali di rete, e la capacità d’integrazione con il territorio,

In particolare sono state isolate cinque problematiche:

• - l’eccessiva pluralità di attori istituzionali e le ridotte dimensioni aziendali che frenano il conseguimento di economie di scala e delle sinergie qualitative previste;

• - la difformità tra le diverse aree territoriali della regione nei livelli di assistenza e nell’offerta di servizi;

• - la ridondanza dell’offerta ospedaliera a sfavore dell’assistenza sul territorio e la crescente difficoltà a garantire la sostenibilità economica del sistema;

• - la criticità nel garantire la continuità delle cure e percorsi assistenziali adeguati ad affrontare la complessità dei bisogni, caratterizzati dalla pluripatologia e dalla cronicizzazione, che richiedono integrazione verticale tra i livelli assistenziali, in particolare tra assistenza sanitaria di base e assistenza ospedaliera;

• - l’esigenza di affrontare patologie emergenti, che richiedono maggiore integrazione tra settore sanitario e sociale.

Tutti problemi che, conclude il Coordinamento, non sembrano essere stati affrontati nei testi che ci sono stati sottoposti né risolti nel corso dell’audizione di oggi.

Coordinamento delle Professioni Sanitarie e Sociali
Alessandro Martegani