villa bazzoniIl 26 ottobre il Consiglio di amministrazione dell’Inaf, Istituto nazionale di astrofisica, firmerà la delibera con cui cede a Trieste l’uso gratuito trentennale (periodo poi rinnovabile) del parco di villa Bazzoni che per gli astrofisici locali è notoriamente difficiledamantenere, mentre il Comune da tempo ne desidera l’uso pubblico. Il processo dei dialoghi, degli accordi, delle procedure adesso si è completato. Cominciano gli adempimenti, seguiranno i lavori di restauro per i quali sonostati già messi a bilancio i denari, «e se tutto andrà secondo la rigida scaletta che ci siamo imposti - assicura Andrea Dapretto, l’assessore ai Lavori pubblici che ha portato a casa il risultato in tempi davvero brevi - entro l’autunno del 2013 il nuovo giardino sarà completato e aperto». Una grandissima collaborazione il Comune l’ha avuta, aggiunge l’assessore, dal direttore della sede Inaf triestina, Stefano Borgani, che anche pubblicamente aveva espresso la necessità di trovareuna soluzione per il verde che contorna la villa di San Vito, acquistata per l’istituto alla fine del 1997: si tratta di 5000 metri quadrati che il Comune restaurerà secondo un progetto già delineato, e all’interno dei quali l’Inaf si incarica di organizzare percorsi didattici in tema con la propria materia scientifica e di ricerca. Ora anche a Trieste comincia il percorso amministrativo. Servono una delibera di giunta, l’esame da parte delle circoscrizioni, il parere della Soprintendenza, l’approvazione del consiglio comunale. Sono 300 mila euro i fondi messi da parte per questa operazione che donerà ai cittadini un nuovo parco frequentabile liberamente, e che al Comune costerà in seguito solo per la manutenzione. «Il progetto - prosegue Dapretto - sarà pronto entro la fine di quest’anno, il cantiere contiamo di aprirlo all’inizio del 2013, e avrà la durata di circa sei mesi ». Di fatto, è quasi un «regalo», perché un accordo di 30 anni rinnovabile per altrettanti farà col tempo quasi dimenticare che il vero proprietario dell’area è l’Inaf. E gli astrofisici in compenso non avranno alberi a rischio di crollo con la bora, insetti infestanti prodotti dall’umidità del sottobosco non regolato, e un verde tanto pregevole quanto malconcio attorno alla loro elegante residenza. Se questa dunque è fatta, resta ancora in campo il secondo “progetto verde”, quello di villa Necker, per altrettanto aprire il parco che contorna il Comando militare. Qui si tratta di Demanio militare, e contatti sono in corso non solo per questa partita, ma per tante altre in città, e di maggiori proporzioni. Non ul- Così sarà il nuovo parco Bazzoni timo, ilpolodi viaRossetti. (g.z.)
(da Il Piccolo)