censimento abitazioniIl Comune di Trieste è uno dei nove Comuni italiani che, avendo optato per la registrazione autonoma dei questionari cartacei del Censimento, è stato autorizzato a diffondere alcuni dati censuari provvisori, secondo le modalità previste dal Piano di diffusione dei risultati provvisori adottato dall’Istat. I dati che possono essere diffusi in via provvisoria fanno riferimento alle variabili inserite sia nel modello short form (di colore verde) che nel modello long form (di colore rosso), escludendo pertanto le variabili inserite solo nella forma estesa del questionario (ovvero quelle non disponibili per l’intera popolazione censita). La diffusione dei dati provvisori riguarda la sola popolazione residente in famiglia, non anche quella in convivenza (ove per convivenza si intendono comunità, case di riposo, carcere, caserme, ecc. ).
censimento cittadinanza E’ prevedibile una discrasia fra i risultati provvisori diffusi dal Comune e quelli che saranno i dati definitivi che l’Istat pubblicherà entro il 31 dicembre 2012, in quanto quelli attuali non sono stati sottoposti alle procedure di controllo, correzione ed imputazione dei dati mancanti che l’Istat sta al momento effettuando per tutti i Comuni d’Italia. I dati del 15° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni “fotografano” la popolazione e le abitazioni della città alla data del 9 ottobre 2011. I cittadini residenti ammontano complessivamente a 202.563 di cui 2.619 individui stabilmente dimoranti in convivenza (comunità, case di riposo, carcere, caserme, ecc. ) e 199.944 residenti in famiglia. Di questi, il 92,13 % risulta avere cittadinanza italiana mentre la percentuale di stranieri è del 7,85%. Il 94,41% dei cittadini italiani sono tali dalla nascita mentre la cittadinanza italiana è stata ottenuta per acquisizione dal 5,59% della popolazione italiana censita.
censimento popolazione residente Tra gli stranieri i più numerosi provengono da Paesi europei al di fuori della Comunità Europea (61,19% degli stranieri censiti, 6,35% della popolazione residente complessiva residente in famiglia censita); seguono gli europei comunitari (19,02% degli stranieri censiti), gli asiatici (10,22%), gli africani (5,35%) ed i cittadini del continente americano (3,37%). Analizzando i dati provvisori per genere, si nota che le donne, sia quelle italiane che quelle straniere, sono complessivamente più numerose degli uomini (rispettivamente 105.975 e 94.219). Si rileva una maggior incidenza della popolazione maschile fino ai 24 anni. Tra i 25 ed i 50 anni le donne superano di poco gli uomini, ma nelle fasce d’età superiori ai 50 anni gradualmente le donne pesano sempre di più sulla popolazione residente complessivamente censita rispetto agli uomini.

L’età media della popolazione italiana residente in famiglia nel Comune di Trieste il 9 ottobre 2011 si colloca tra i 48 ed i 49 anni, mentre è attestata fra i 30 ed i 35 nella popolazione straniera. Per quanto riguarda lo stato civile, i cittadini italiani sono per il 42,16% coniugati, per il 37,19% celibi o nubili, a seguire i vedovi (10,92%) e i separati e divorziati (complessivamente 9,73%). Analogamente sono più numerosi i coniugati (51,98%) rispetto ai single (38,51%) fra i cittadini dei Paesi europei extra UE, mentre fra gli stranieri comunitari ed extraeuropei prevalgono i single (rispettivamente 43,88% e 49,19%) rispetto ai coniugati (rispettivamente 40,47% e 44,96%). La maggior incidenza di separazioni e divorzi si rileva nelle classi dai 45 ai 54 anni. Con riferimento ai cambi di residenza effettuati nell’anno precedente al Censimento all’interno del territorio comunale, questi hanno coinvolto il 4,60% della popolazione italiana, circa il 15% della popolazione comunitaria e quasi il 12% di quella extracomunitaria. Interessante appare il dato riguardante la dimora abituale della popolazione censita cinque anni prima del Censimento 2011. Da tale informazione si rileva che negli ultimi 5 anni sono arrivati a Trieste circa il 40% degli attuali stranieri comunitari ed extracomunitari, così come il 23% circa dei residenti europei non UE. Relativamente alla popolazione censita di cittadinanza italiana invece, una percentuale attorno all’80% viveva già 5 anni prima nello stesso alloggio. L’indagine sul grado d’istruzione ha coinvolto i cittadini oltre i 6 anni di età. La maggior parte della popolazione è in possesso del diploma di licenza media (33,52%), seguito dal diploma di scuola secondaria superiore di durata 4 - 5 anni (25,52%) mentre i laureati sono solamente il 12,22% . Il 4,32% dichiara di non avere titoli di studio ma di saper leggere e scrivere, delle quali il 13,17% con più di 75 anni di età ed il 77% sotto ai 10 anni. Un numero pari a 835 persone, ovvero lo 0,44% ha dichiarato di non saper né leggere né scrivere. Le forze di lavoro risultano essere il 50,8% dei cittadini. Di questi, il 46,07% ha un’occupazione, lo 0,95 cerca il primo lavoro ed il 3,78% è disoccupato, in cerca di nuova occupazione. La percentuale più alta di disoccupati in cerca di nuova occupazione, quasi il 14%, si rileva nella fascia di età 35-50 anni mentre il primo lavoro viene maggiormente cercato fra i 20 ed i 24 anni (31,66%). Infine il 31,06% della popolazione residente censita in famiglia è percettore di pensione o di reddito da capitale.

Per leggere il documento intero: http://www.retecivic … le%20Abitazioni.pdf

(COM TS)