marinaiRiceviamo la seguente lettera:


L’accordo da poco firmato a Roma, tra Italia Marittima di Navigazione (ex Lloyd Triestino) e CGIL, CISL e UIL prevede per i marittimi della compagnia, il raddoppio del periodo d’imbarco. Le Federazioni regionali UGL Trasporti e UGL MARE, supportate dalla Confederazione UGL Friuli Venezia Giulia, con questo comunicato stampa, esprimono la propria totale contrarietà a quanto concordato, senza aver prima interpellato i diretti interessati. Secondo quanto stabilito, vengono vergognosamente raddoppiati i periodi a bordo, da quattro a otto mesi consecutivi. “Le nostre preoccupazioni sono rivolte sia alla possibile ricaduta su tutti i contratti nazionali dei marittimi sia a tutto ciò che riguarda la sicurezza della navigazione e della vita umana in mare. Periodi di permanenza in nave di otto mesi, con gli attuali ritmi lavorativi, creano un affaticamento fisico e mentale pericoloso per chi opera direttamente e per tutto lo staff” dichiarano in una nota il Segretario Regionale UGL Trasporti FVG Bruno Rossetti ed il Segretario UGL Mare Gabriele Bonetti. “A nostro parere, si poteva intervenire in maniera diversa e sicuramente il nostro compito sindacale, specialmente di chi si vanta di far parte del sindacato internazionale ITF, è quello semmai di tentare di ridurre i periodi d’ imbarco, in compagnie che oggi già costringono i marittimi a permanenze a bordo superiori ai quattro mesi. Coinvolgendo se necessario l’IMO (International Maritime Organization) per quanto riguarda la sicurezza della navigazione, e l’ILO (International Labour Organization) per quanto riguarda la vivibilità a bordo delle navi.”
Forte preoccupazione per la vicenda viene espressa anche dal Segretario Generale UGL F.V.G., Matteo Cernigoi, che in una nota congiunta dichiara: “Aperture di questo genere, operate per di più in un contratto integrativo di una importantissima azienda per Trieste e per il Friuli Venezia Giulia, come l’Italia Marittima, rischiano di essere un precedente che possa portare alla introduzione di norme contrattuali peggiorative su tutto il piano nazionale. Questo è un rischio che va sventato alla radice e la nostra Confederazione si farà parte attiva, anche sul piano nazionale, affinché ciò non accada in favore della sicurezza di tutto il personale navigante”.

Ugl FVG