Riceviamo la seguente lettera, che pubblichiamo per intero:



“Ferriera di Servola: la siderurgia senza inquinare si può fare, ma evidentemente siamo davvero nella città del “no se pol” (o del “no se vol”), dove tutto diventa più difficile, perché non si cercano soluzioni davvero concrete, seppure più impegnative, per salvare il lavoro, tutelando salute e ambiente. Qui non usiamo più neanche tentare di imbastire proposte, in un continuo gioco di rimbalzo di responsabilità.”
Interviene così il Segretario Generale Ugl Fvg, Matteo Cernigoi, sulla vicenda Ferriera e il botta-risposta Razeto-Bucci sui temi ambientali e sociali che tengono col fiato sospeso non solo lavoratori e abitanti del rione di Servola, ma tutta la città.
“Il Presidente di Confindustria, Razeto ha ragione: la siderurgia non è un settore per nulla in crisi, né in Europa né tantomeno nel nostro Paese, e sicuramente non esistono soluzioni impossibili. Certo bisogna assolutamente far coincidere e coesistere il diritto al lavoro e quello sacrosanto e primario alla salute, con misure precise, prima che ci pensi la magistratura. UGL aveva però già avanzato una proposta in tempi ancora non sospetti, presentata a Istituzioni e Confindustria per una siderurgia “green” che rispetti l’ambiente e faccia respirare, in tutti i sensi, la stantia economia triestina. Peccato che chi di dovere non l’abbia nemmeno presa in considerazione! Adesso non piangiamo se il tempo sta per scadere: i tavoli in Regione e i teatrini non servono, sono inutili, bisogna “fare sistema” e dare risposte concrete ai lavoratori ed alla cittadinanza.
All’Ugl spiace, ancora una volta, che la politica strumentalizzi Servola a proprio uso e consumo, con promesse vane e battaglie soltanto e tragicamente limitate al periodo preelettorale, senza pensare ai problemi concreti di una città che dovrebbe fermarsi un attimo a riflettere su quale sia la sua vocazione primaria: industria, turismo o città della conoscenza?”

Trieste, 9 agosto 2012.

Ugl FVG