porto trieste operazioniLe navi a Trieste Pierluigi Maneschi può e deve portarle sia come armatore, o meglio presidente di una compagnia armatoriale, cioé Italia Marittima, che come terminalista del Molo Settimo. A quando il decollo del Molo Settimo fino al massimo della capienza atuale? Evergreen ha ordinato 30 navi da 9mila teu e 10 da 14mila. Presto porteremo a Trieste almeno quelle da 9mila. Ma prima ancora di noi arriveranno al Molo Settimo le superportacontainer di Maersk. Bisogna fare il refitting e ricollocare cinque gru per poter operare: sulle prime due stiamo già per partire, poi sarà la volta delle altre tre. Soldi di To Delta (che controlla il 100% della società terminalista Trieste marine terminal, ndr.), con un contributo dell’Autorità portuale. Intanto già quest’anno contiamo di sfiorare i 500mila teu. Anche To Delta ha attraversatounmomentodifficile? Risente della situazione economica generale, ma fortunatamente lo sviluppo dei mercati dell’Est europeo ci ha permesso di mantenere l’equilibrio anche in questi anni negativi. Per la precisione nel 2011 il fatturato diToDelta è stato di 143 milioni con un utile operativo cioé prima del pagamento delle imposte di 4,3 milioni.Male previsioni per il 2012 sono anche qui in positivo:164 milioni di fatturato e 5,2 milioni di utile operativo. Abbiamo siglato un importante contratto con le Ferrovie austriache che forniranno collegamenti a noi, ma anche ad altri operatori e che ci permetteranno di essere competitivi con i porti concorrenti. Cosa dovrebbero fare i politicia favore del porto di Trieste? Dichiarare strategiche tutte le attività portuali, cioé i servizi marittimi, la dogana, le operazioni di banchina e i trasporti sia su gomma che via ferrovia, così come è stato fatto nei maggiori porti Nord europei. Ciò anche per evitare che richieste legittime dei lavoratori si traformino in fermate non preavvisate nei tempi e nei modi che fanno fuggire i clienti internazionali. E anche il tanto discusso rigassificatore potrebbe essere utile per il porto di Trieste? Al contrario, lo ritengo un’opera importante per la politica energetica italiana, ma non nel golfo di Trieste dove il traffico di gasiere, petroliere e portacontainer non sarebbe conciliabile. Vedrei bene un impianto off-shore, ma in un altro punto della costa del Friuli Venezia Giulia, lontano dai centri abitati. (s.m.)
(da Il Piccolo)