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Attorno al vetro e il suo riflesso nella pittura. Al Candiani di Mestre fino al 27/5

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Fino al 27 Maggio 2018
Ore: 10.00 - 19.00

IL VETRO E IL SUO RIFLESSO

Inizialmente il vetro, in tutte le sue declinazioni artistiche, era presente nel contesto pittorico per contribuire alla contestualizzazione narrativa. Un ruolo a volte didascalico, a volte simbolico, ma pur sempre scontato perché riconducibile a una quotidianità funzionale che veniva sottolineata formalmente solo attraverso la valorizzazione delle trasparenze.
La declinazione narrativa dell’oggetto vetro sarebbe rimasta circoscritta a questi canoni, assunti e accettati pressoché universalmente, se non fosse subentrato il virtuosismo creativo dei maestri vetrai di Murano i quali nel corso del Rinascimento resero inedito ciò che prima era scontato esaltando l’estetica con raffinata visionarietà. In un attimo l’indice di percezione dell’oggetto cambiò.
Da quel momento, infatti, il vetro entrò nell’Olimpo delle arti con un proprio linguaggio, traducendo parimenti gli stessi concetti che pittori e scultori imprimevano sulla tela, nel marmo o nel bronzo. L’autonomia espressiva non poteva più essere rinnegata e nel tempo il vetro si avvalse di tecniche e forme nuove per anticipare o sottolineare correnti espressive e concettuali. Quale che fosse il suo ruolo, di premonitore avanguardista o semplicemente di correlatore estetico, l’approccio visivo nei suoi confronti era ormai mutato radicalmente. Dal Cinquecento in poi lo specchio, il vaso, il bicchiere o la bottiglia identificarono nella trasposizione pittorica un tassello importante, rivelando non solo l’eccellente capacità esecutiva dei maestri vetrai, ma soprattutto la volontà di svelare anche il subliminale nell’immediatezza rappresentativa della tela.

bty Questo particolare legame tra i due linguaggi viene ora indagato per la prima volta in una mostra attraverso un confronto diretto e immediato. Da queste premesse, seguendo una progressione cronologica, scaturiscono molteplici connessioni rese possibili grazie alle opere provenienti dalle importanti collezioni storiche del Museo del Vetro di Murano e della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, senza dimenticare prestigiosi prestiti provenienti da musei e collezioni private. Un dialogo inedito tra la bidimensionalità e la tridimensionalità, sia percepita sia reale, che consente una lettura trasversale delle opere proposte. La scelta curatoriale, quindi, invita il visitatore a leggere autori come Felice Casorati, Carlo Carrà e Giorgio Morandi – solo per citarne alcuni – in modo da fargli percepire i forti e suggestivi legami tra ciò che è reale e ciò che è rappresentato. Così il vetro e il suo riflesso assumono due identità specifiche e le citazioni corrispondenti enfatizzano alcuni aspetti estetici ignorandone altri, offrendo percezioni e intuizioni grazie alle quali si può comprendere come alcuni pittori abbiano riscontrato nel vetro una congeniale nonché particolare ispirazione.
Non ultimo, si può constatare come Giorgio Morandi vestisse di colore le sue bottiglie, accordando loro una matericità diversa da quella degli originali, tramutando così la “personalità” stessa dell’opera vitrea. Quel che si vedrà sulla tela non sarà una mera riproduzione, bensì la trasposizione visionaria dell’oggetto vetro, fonte di un percorso filosofico assolutamente personale e straordinario. E infine si giungerà, con le opere di Eraldo Mauro, alla sublimazione dei due linguaggi. Il vetro entrerà fisicamente nella composizione pittorica e a quel punto si percepiranno le possibili declinazioni di una nuova sperimentazione estetico-rappresentativa.

Chiara Squarcina

dav Un inedito parallelismo tra vetro e pittura è al centro della nuova proposta espositiva del Comune di Venezia e della Fondazione Musei Civici di Venezia per il Centro Culturale Candiani di Mestre, che continua così ad offrire al pubblico proposte originali e di assoluta qualità, ispirate a un cortocircuito estetico e interpretativo capace di innescare nella fruizione artistica nuove riflessioni e visuali inedite. Nel caso dell’esposizione “Attorno al Vetro e il suo riflesso nella pittura”, che si terrà dal 16 dicembre 2017 al 27 maggio 2018, i capolavori dell’arte vetraria – oltre 230 pezzi, creazioni dalle tecniche più diverse che hanno attraverso i secoli, il costume e il gusto, scelti nelle magnifiche collezioni del Museo del Vetro di Murano – trovano il loro riflesso e soprattutto un rinnovato valore artistico e simbolico nei circa 30 dipinti opportunamente selezionati nelle raccolte civiche, in particolare in quelle della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, ma anche in prestigiose collezioni pubbliche e private, dalla Pinacoteca di Barletta al MAXXI di Roma, dai Musei Civici di Pesaro alla Fondazione CRTrieste. Un dialogo serrato e raffinato, che mostra come il vetro nella narrazione pittorica si sia conquistato – dal Cinquecento in poi e grazie anche al virtuosismo creativo dei maestri vetrai di Murano – un ruolo di primo piano nella composizione, punto focale dell’impianto compositivo, elemento estetico dall’autonoma identità artistica e viatico verso allusivi significati, magari sul senso dell’esistenza o sulla fragilità della vita umana o della società attuale. “I vetri nelle nature morte – scrive nel catalogo della mostra Jean Blancheart – sono delle finestre che prendono la luce, la portano nel quadro e la rimandano sugli oggetti del dipinto stesso, illuminandoli. La magia del riflesso (…) ci consente di vedere in un vaso, in una bottiglia, in uno specchio, qualcosa che sta dietro, qualcosa di lontano. E quante volte i vetri nelle nature morte sono dipinti proprio per aumentare la potenzialità di luce del quadro”. Non solo dunque un banale elemento di contestualizzazione o la strumentale occasione per dimostrare l’abilità del pittore nella resa coloristica o luministica di un materiale così complesso. “Questa mostra – scrive Gabriella Belli – svelerà come i pittori di ogni epoca abbiano identificato nel vetro un preferenziale riferimento estetico capace di “riflettere” in modo originale personali sviluppi concettuali. Così dal vetro trasparente a quello colorato e filigranato, dagli esemplari dove la leggerezza materica rende quasi impalpabile l’oggetto fino alla fisicità materica delle lavorazioni novecentesche, si comprenderà l’evoluzione innovativa dell’arte muranese vetraria e come la pittura abbia saputo trasferire sulla tela la duttile personalità del vetro e il suo progredire nei secoli obbligandoci a guardarlo attraverso inedite prospettive”.dav Autori come Berents, De Nittis, De Maria, Morandi – che per esempio vestiva di colore le sue bottiglie accordando loro una matericità diversa dagli originali – non si sono dunque limitati alla riproduzione su tela dell’oggetto ma, accentuando ora questo ora quell’aspetto estetico o valore intrinseco, ne hanno proposto una “trasposizione visionaria” seguendo il proprio personalissimo percorso artistico. Così la mostra, curata da Gabriella Belli e Chiara Squarcina, è fatta di giochi sottili, di rimandi quanto mai affascinanti tra opera dipinta e opera reale, a suggerire una rilettura della storia del vetro di Murano dal XVI secolo fino all’attualità, mediata dalla personalità del pittore che racconta un’altra storia. Tutta da scoprire. “Questa splendida mostra – dichiara il Sindaco Luigi Brugnaro – dedicata al vetro di Murano e ai suoi riflessi nella pittura s’inserisce a pieno titolo nel percorso che, come Comune di Venezia e Città Metropolitana, stiamo portando avanti, assieme alla Fondazione Musei Civici, per promuovere anche in terraferma la grande arte, mettendo in connessione le straordinarie raccolte dei musei lagunari con il territorio metropolitano”. “Attorno al vetro – afferma la Presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia Mariacristina Gribaudi – permette di sottolineare ancora una volta in modo innovativo la grande importanza che Venezia diede a quest’arte e che trova nel museo del Vetro di Murano un luogo deputato per raccontare lo sviluppo e l’espansione di questo straordinario materiale ma anche ad accogliere tutto quello che il vetro saprà esprimere con le future generazioni”.

http://www.visitmuve.it/it/corto-circuito-dialogo-tra-i-secoli/attorno-al-vetro-suo-riflesso-nella-pittura/la-mostra/

CENTRO CULTURALE CANDIANI
DAL 16 DICEMBRE 2017 AL 27 MAGGIO 2018
MOSTRA
Attorno al vetro e il suo riflesso nella pittura
Progetto di Gabriella Belli
a cura di Chiara Squarcina

Fondazione Musei Civici di Venezia
orario: dalle 10.00 alle 19.00
La biglietteria chiude mezz’ora prima
Chiuso il lunedì
sala espositiva secondo piano

Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani 7
30174 Mestre Venezia
tel 041.2386111 - fax 041.2386112 www.culturavenezia.it/candiani

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