Mar
22
CIAO di Walter Veltroni. Prima nazionale alla Pergola di Firenze. 24/3

1-ciao-m-ghini-p-maccarinelli-f-bonomo -ph-filippo-manzini

24 marzo – 2 aprile
(ore 20:45; domenica 15:45; riposo lunedì 27 marzo)

Fondazione Teatro della Toscana
in collaborazione con Q Academy
Massimo Ghini
Francesco Bonomo
CIAO
di Walter Veltroni
regia Piero Maccarinelli
scene e costumi Maurizio Balò
luci Umile Vainieri

L’incontro fantastico tra un padre, morto giovane negli anni Cinquanta, e un figlio, ormai sessantenne, che lo ha sempre cercato. Il padre è Vittorio e il figlio è Walter Veltroni, ma i due protagonisti potrebbero essere ogni padre e ogni figlio di questo Paese meraviglioso e dannato.
Dal libro omonimo di Walter Veltroni edito da Rizzoli, Piero Maccarinelli dirige Ciao al Teatro della Pergola in prima nazionale da venerdì 24 marzo a domenica 2 aprile con Massimo Ghini e Francesco Bonomo, rispettivamente nel ruolo di Walter e Vittorio Veltroni: uno spettacolo sull’assenza, sul bisogno di relazione, sulla dolorosa bellezza della ricerca delle radici della propria vita.
“Una lunga amicizia mi lega a Walter Veltroni – afferma Massimo Ghini – ci conosciamo da quando avevamo 15 anni e condividevamo la passione della politica. Poi, i percorsi professionali ci hanno separato, ma siamo sempre rimasti in contatto. Walter, considerato l’argomento delicato, la fiducia nei miei confronti e la comune mancanza di un padre fin da piccoli, mi ha chiesto di interpretare la storia narrata nel suo libro Ciao”.
Le scene e i costumi sono di Maurizio Balò, le luci di Umile Vainieri. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana in collaborazione con Q Academy.
Per l’occasione, venerdì 24 marzo dalle ore 20 Carpineto Grandi Vini di Toscana offrirà l’Aperitivo della Prima.
Martedì 28 marzo, ore 18, Walter Veltroni, Massimo Ghini, Francesco Bonomo, incontreranno il pubblico nel foyer del Teatro. Coordina Riccardo Ventrella. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Lo spettacolo sarà poi al Teatro Franco Parenti di Milano dal 19 al 30 aprile.
È stato un inizio d’anno felice per il Teatro della Toscana: al Niccolini oltre 2.500 gli spettatori per Cantiere Opera di Elio e Francesco Micheli, quasi 5.500 quelli che hanno assistito alle 20 repliche di Elvira con Toni Servillo. Alla Pergola il successo oceanico di Sorelle Materassi con Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati (8.000 spettatori), Romeo e Giulietta con Lucia Lavia e Antonio Folletto, Quello che non ho con Neri Marcorè e quello di Locandiera B&B con Laura Morante, nonostante l’annullamento di due recite, e l’eccellente esito al Teatro Era de Il Nullafacente di Michele Santeramo con la regia di Roberto Bacci (in arrivo al Teatro Studio). Ci sono stati giorni, come il fine settimana dell’11 e 12 marzo, in cui tutti gli spettacoli, dalle visite ai luoghi storici al Poe notturno con la Compagnia delle Seggiole, fino alla Sala Grande e al Niccolini sono andati esauriti. Giunge nel momento, migliore, quindi, il debutto di Ciao, il racconto di un dialogo impossibile tra un padre, Vittorio Veltroni, morto troppo giovane, e un figlio, Walter Veltroni, rimasto orfano in tenera età, che non ha fatto in tempo a conoscerlo e che lo ha sempre cercato. Un doppiopetto grigio, il Borsalino in mano, un velo di brillantina sui capelli, lo sguardo basso. Sotto un cielo che affonda nel rosa di un tramonto infinito, un ragazzo degli anni Cinquanta torna dal passato, si ferma sul pianerottolo della casa di famiglia e aspetta il figlio, ormai adulto. Com’è possibile? E perché è tornato ora, dopo tanto tempo? Sono due sconosciuti, ma sono padre e figlio. Due uomini che sanno di doversi amare.
Dall’omonimo libro edito da Rizzoli del giornalista, scrittore e regista Walter Veltroni (ex segretario nazionale del Partito Democratico e candidato premier alle elezioni politiche del 2008), Ciao al Teatro della Pergola in prima nazionale da venerdì 24 marzo a domenica 2 aprile, li ritrae insieme per la prima volta e solo per una sera: affrontano le loro vite, quello che è stato e quello che poteva essere, la storia di due generazioni vicine eppure diversissime.
“Ciao è un percorso di autoanalisi personale e politica di una storia che conosco – racconta Massimo Ghini – io e Walter Veltroni siamo cresciuti insieme perché andavamo a scuola nello stesso liceo di Roma, abbiamo condiviso l’impegno politico, conosco la vicenda raccontata nel libro e la ritrovo nella mia: i miei genitori si separarono che ero piccolo, poi papà morì altrettanto giovane. Quando è uscito, gli ho raccontato d’averlo letto con molta fatica, non per come era scritto, ma perché mi emozionavo: ci ho messo molto a finirlo”.
Le età dei personaggi sono rovesciate rispetto ai ruoli: Vittorio Veltroni (famoso giornalista radio e televisivo, già direttore del Tg1, portò alla notorietà Mike Bongiorno, fu amico di Alberto Sordi, in un film di Totò interpretò se stesso) è un giovane uomo, il figlio Walter, invece, ha il doppio dei suoi anni. Ma è un figlio e come tale deve ricevere, più che dare. Cerca di capire la vita, il carattere, la storia del padre, di comprendere se è come l’aveva immaginata, come gli amici gliel’avevano raccontata. Scorrono allora le parole dell’infanzia, i paesaggi, i volti trasformati dal tempo e Roma, quella più bella. Quella della radio e della televisione che Vittorio, ragazzo timido e geniale, ha contribuito a fondare. Qual è l’eredità di un padre che non c’è mai stato? Forse la malinconia, certe tristezze improvvise, la voglia di scherzare e di prendersi in giro, il ricordo commosso della donna che li ha amati. Ciao è un viaggio attraverso il dolore della perdita e la meraviglia della ricerca delle proprie radici, dove le parole si mescolano e si intrecciano fino a rivelare ciò che unisce davvero un padre e un figlio.
“Ho interpretato Walter Veltroni molti anni fa nel film Zitti e mosca di Alessandro Benvenuti – prosegue Ghini – raccontava della svolta politica della Bolognina nel ‘91, ma in quel caso il mio personaggio si chiamava Massimo. Qui sono proprio Walter in persona. Conoscendolo, ho bene in mente il suo modo di parlare, di guardare, di muoversi, ma mi sento libero di interpretarlo, mi ha dato carta bianca. Dal suo racconto voglio far emergere la fascinazione di un figlio nei confronti di un padre che ha vissuto un’epoca di fiducia e rinascita, un tempo che non esiste più”.
L’incontro immaginario tra i due diventa l’occasione per raccontare anche due Italie che si raccontano e si incrociano: quella degli ideali nati nel secondo dopoguerra e quella delle crisi successive. La messinscena, infatti, è arricchita da video e immagini dell’archivio Rai e dell’Istituto Luce che ripercorrono la memoria storica del nostro Paese. Nel dialogo tra queste due creature, che si svolge in un irreale tramonto che non finisce mai, si snoda la storia d’Italia di molti decenni, una storia di cui i due sono stati testimoni e protagonisti. Così, si interrogano anche sui grandi significati dell’esistenza umana e della trasmissione della memoria.
Interviene il regista Piero Maccarinelli: “Due generazioni si confrontano: quella del padre, che ha partecipato alla rinascita del Paese nel secondo dopoguerra, e quella del figlio, che ha partecipato a una stagione dove molti di quegli ideali nati sono entrati in crisi.
È un’occasione per raccontare, perché raccontare è vivere, e per confrontare posizioni, nate dallo stesso DNA, ma non sempre convergenti. Il gioco del teatro consente la realizzazione di questo incontro impossibile, che attraverso ricordi che si incrociano, testimonianze dolorose, autocritiche talvolta ulceranti, talvolta divertenti, porta a un confronto tanto irreale quanto profondamente realistico i due personaggi”.
Perciò, una sera, in una Roma livida e bellissima, un uomo ritorna a casa dal figlio ormai cresciuto. Il ragazzo, diventato forte e geniale, sa di aver subito quella mancanza, di averla cercata in mille gesti, di averla trovata, a volte, in sua madre e poi di averla protratta, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo. Ora ecco finalmente davanti a lui, catapultato direttamente dagli anni Cinquanta, suo padre, quella figura cercata e soddisfatta in molte malinconie. Allora, inizia una chiacchierata senza tempo, in un percorso che evita il rancore e cerca le vicinanze. L’unica possibile è in quella donna che li ha uniti e che, anche dopo la sua perdita, li ha fatti in fondo ritrovare.
Walter e Vittorio Veltroni scavano nella memoria l’infanzia dell’uno e la giovinezza dell’altro, dei perché mai trovati e forse introvabili: Ciao dimostra che la ricerca della nostra provenienza, di chi eravamo, è un bisogno primario, che non si può contrastare neppure quando la ragione ci suggerisce che dovremmo arrenderci alla realtà del tempo che passa e porta via i nostri affetti più cari.
“Io e Walter – conclude Massimo Ghini – abbiamo affrontato la vita da soli, diventando a nostra volta padri. Per Ciao abbiamo scelto la via dell’equilibrio, una sintesi in un atto unico per una storia emotiva narrata tutta d’un fiato. Si parla di un’assenza e del bisogno di stabilire una relazione con una persona che, nella crescita di un figlio, ha un’importanza fondamentale: il proprio padre. La storia di una mancanza che mi accomuna a Walter Veltroni”.

Durata: 1h e 10’, atto unico.

Teatro della Pergola
Via della Pergola 30
Firenze
www.teatrodellapergola.com

Biglietteria: 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online su https://www.boxol.it/TeatroDellaPergola/it/advertise/ciao/178623
Matteo Brighenti
Ufficio stampa e Social media manager

Fondazione Teatro della Toscana
Teatro della Pergola, Teatro Niccolini, Teatro Studio
055 2264347
348 0394310
stampa@teatrodellapergola.com

2-ciao-massimo-ghini-e-francesco-bonomo

 
TOP NEWS

maria-luisa-runti-telequattro-9-3-2018La giornalista triestina Maria Luisa Runti, ospite alla trasmissione televisiva “Sveglia Trieste” di Telequattro, andata in onda oggi 9 marzo 2018, commenta i risultati delle ultime votazioni politiche.

Guarda su YouTube »

Maria Luisa Runti

Tag
spettacolieventi
paesaggioballetto
pop artnatura
orchestraenglish
intervistepittura
premioarchitettura
recensioni

Cerca TAG

Eliconie su Facebook

Admin area
Traduttore

Advertising


Almanacco

ULTIMI ARTICOLI:
Advertising


Almanacco