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LA DONNA SERPENTE di Casella. Grande debutto al Teatro Regio di Torino

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14 - 24 aprile 2016

L’opera fiaba di Alfredo Casella per la prima volta a Torino. Gianandrea Noseda sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio in un fiabesco allestimento con la regia di Arturo Cirillo

Giovedì 14 aprile, alle ore 20, il Regio mette in scena, per la prima volta a Torino, La donna serpente, opera di Alfredo Casella. L’Orchestra e il Coro del Regio sono diretti da Gianandrea Noseda, la regia è di Arturo Cirillo. Il cast che darà vita a quest’opera da favola animata da fate, gnomi e coboldi, annovera – tra gli altri – artisti del calibro di Piero Pretti, Carmela Remigio, Erika Grimaldi, Francesca Sassu e Sebastian Catana. La donna serpente sarà il fulcro del Festival Casella, un progetto reso possibile dalla Città di Torino, che vedrà unite, per due settimane, le principali istituzioni musicali torinesi, oltre al Museo Nazionale del Cinema e al Teatro Stabile. Un raffinato e affascinante percorso culturale che, attraverso musica, teatro, cinema e incontri, illuminerà per la prima volta la poliedrica figura di Alfredo Casella, nato proprio a Torino nel 1883.
Gianandrea Noseda, fervido sostenitore della produzione di Casella, le cui partiture ha diretto e inciso in numerose occasioni, dichiara: «Con La donna serpente Casella ha composto un’opera fuori dagli schemi, mettendo a frutto una fervida fantasia creativa. Casella mette in atto uno strappo analogo a quello che la seconda Scuola di Vienna attua nei confronti dell’Espressionismo, con la differenza che la corrente stilistica dalla quale il compositore torinese prende le distanze è il Verismo».
2-ladonnaserpente teatro regio torino Lo spettacolo, una coproduzione con il Festival della Valle d’Itria, ha la regia di Arturo Cirillo, attore e regista pluripremiato, che dichiara: «Lavorando su La donna serpente mi è venuto in mente Il flauto magico; entrambe le opere-fiaba hanno un sottile velo di crudeltà per la scelta di far passare i protagonisti attraverso l’esperienza purificante del dolore. Per me questa assonanza è motivo di notevole fascino, visto che adoro Mozart. La mia regia per quest’opera vive di musica e per la musica. Non prende le mosse esclusivamente dalla lettura del libretto, che da sola dice poco, ma dall’ascolto consapevole della partitura».
Il ruolo di Miranda, la protagonista dell’opera, la donna serpente, sarà affidato a Carmela Remigio, soprano dal timbro chiaro e luminoso, ideale interprete della vocalità creata da Casella. Altidòr, re di Téflis, sposo di Miranda, sarà il tenore Piero Pretti, artista di notevole duttilità, impegnato in impervi passaggi alternati a momenti di pura liricità che la parte richiede. Armilla, sorella del re, sarà il soprano Erika Grimaldi, apprezzata per il suo timbro luminoso, ruolo che fa da contraltare a quello di Farzana, altro soprano dallo spessore lirico più marcato, affidato a Francesca Sassu. Fanno parte del numeroso cast: il baritono Sebastian Catana (Demogorgòn), il mezzosoprano Anna Maria Chiuri (Canzade), il tenore Francesco Marsiglia (Alditrùf), i baritoni Marco Filippo Romano (Albrigòr), Roberto de Candia (Pantùl), Donato Di Gioia (Badur), Emilio Marcucci (primo messo) , il tenore Fabrizio Paesano (Tartagìl), il basso Fabrizio Beggi (Tògrul) e il soprano Kate Fruchterman (La fatina Smeraldina).
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L’opera, su libretto di Cesare Vico Lodovici, dall’omonima fiaba di Carlo Gozzi, narra le vicende di Miranda, una fata, innamorata di un mortale, Altidòr. Miranda potrà vivere per sempre con il suo amato Altidòr solo se, per nove anni e un giorno, saprà nascondergli la sua vera identità di fata e ottenere da lui il perdono per terribili azioni che fingerà di compiere. Miranda non riesce nell’intento e, in virtù del patto stipulato con Demogorgòn, il re delle fate, viene trasformata in serpente. L’opera avrà comunque un lieto fine, con uno spettacolare finale che vedrà protagonista proprio Altidòr. La donna serpente tenne occupato Casella dal 1928 al 1931. Tra i modelli che il compositore tenne a mente si segnalano le opere di Mozart, per la perfetta fusione tra musica e azione, l’ultimo Verdi e l’ultimo Puccini, per la declamazione lirica, e Rossini, percepibile in alcuni veloci passi affidati alle maschere. La donna serpente si configura come un bagaglio di reminiscenze musicali che Casella lascia fluire liberamente nella sua partitura, un “mosaico musicale” nel quale il discorso si infittisce, nei passi salienti della vicenda, con armonie futuriste e decisamente moderne.
La partitura si struttura in un prologo e tre atti, suddivisi in un numero variabile di scene nelle quali la musica scorre senza soluzione di continuità. L’opera ha una durata di circa tre ore.
Questo allestimento, in scena dal 14 al 24 aprile per cinque recite, si avvale dei costumi di Gianluca Falaschi, delle scene di Dario Gessati, della coreografia di Riccardo Olivier e delle luci di Giuseppe Calabrò. Le coreografie sono interpretate dagli artisti della Fattoria Vittadini; il Coro del Regio è istruito da Claudio Fenoglio. Per le recite de La donna serpente è in corso una speciale promozione: acquistando un biglietto, il secondo è offerto dagli Amici del Regio, una grande opportunità per conoscere un titolo di rara esecuzione e dall’avvincente fascino.
L’opera sarà presentata al pubblico giovedì 14 aprile (anziché come previsto inizialmente il 13 aprile) alle ore 17.30 al Piccolo Regio Puccini con una conferenza dal titolo La donna serpente. Intellettualismo e fantasia in Alfredo Casella, a cura di Giorgio Pestelli. L’ingresso è libero. L’opera sarà trasmessa n diretta TV su Rai5 e in contemporanea su Rai-Radio3 - circuito Euroradio. Come di consueto si potrà seguire il backstage, nonché scoprire divertenti curiosità sugli interpreti e sull’allestimento, guardando le Pillole di Passione di Paola Giunti, visibili sul sito del Regio www.teatroregio.torino.it e sul nostro canale YouTube.com/TeatroRegioTorino.

Teatro Regio
Piazza Castello 215
TORINO
www.teatroregio.torino.it
www.teatroregio.torino.it/festivalcasella

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