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MALEDETTO SAX. XIX Festival di cultura e musica jazz di Chiasso

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10-12 marzo 2016, Cinema Teatro

Con il titolo Maledetto sax la nuova edizione del Festival di cultura e musica jazz di Chiasso, in cartellone al Cinema Teatro della città di confine dal 10 al 12 marzo (con anteprima a Como il 4 del mese), rende omaggio ad uno strumento, brevettato dal belga Adolphe Sax circa 170 anni or sono, che ebbe vita difficile negli ambienti della musica colta occidentale ma che proprio grazie al jazz, nei primi decenni del ‘900, trovò la sua giusta collocazione e la sua ragion d’essere!
Da Coleman Hawkins a Lester Young, da Charlie Parker a Lee Konitz, da Sonny Rollins a Coltrane, per arrivare a Ornette Coleman, Albert Ayler e Archie Shepp: la rassegna di Chiasso, giunta alla sua XIX edizione, si leva il cappello di fronte al sassofono, lo strumento che più di altri ha marcato tutte le fasi stilistiche della musica afro-americana dagli anni ’20 ad oggi.
Nel programma ritroviamo un grande veterano ancora in attività come Benny Golson, classe 1929, solista di primo piano sin dagli anni ’50 e anche autore di alcuni temi immortali del jazz moderno come I remember Clifford; un protagonista del periodo post-Coltrane quale Gary Bartz, prezioso affabulatore sonoro e uno dei portabandiera della black music più pura già negli anni ’70; e ancora il francese Louis Sclavis, uno dei grandi specialisti dello strumento in Europa, con i suoi immaginari percorsi musicali sulla Via della Seta e l’italiano Francesco Bearzatti, nuova star del jazz della Penisola. Senza dimenticare, di nuovo sul lato statunitense, la straordinaria verve al tenore e al soprano di Chris Potter con il suo agguerrito quartetto.
Ma il festival riserverà altre sorprese come il gradito ritorno del trombonista Ray Anderson, solista e direttore della Big Band della SMUM di Lugano (produzione di Rete Due) in un programma di suoi brani arrangiati anche da George Gruntz. O il gran finale, con puntata nel genere cugino dell’ hip-hop, grazie alla presenza di una star come Frankie HI-NRG.
Accanto alla proposta musicale curato sarà come sempre anche l’aspetto conviviale, momento privilegiato del festival, con una allettante proposta enogastronomica: il jazz dinner (nel menù il cous cous di Franco Serena), nonché un wine bar e un cocktail corner presenti negli spazi appositamente allestiti all’interno del Cinema Teatro.

Biglietti e tessere per la rassegna disponibili alla cassa del Cinema Teatro (ma/sa 1700 1930 tel. + 41 (0)91 695 09 16) e presso Libreria del Tempo-Savosa, Pinguis-Bellinzona e Music City Soldini – Locarno.
Il Festival di cultura e musica jazz di Chiasso è promosso dal Centro Culturale Chiasso, Cinema Teatro con la partecipazione della RSI-Rete Due e con il sostegno principale di Coop Cultura, A.G.E. Chiasso e fondo della lotteria Swissloss/Canton Ticino.
Rete Due sarà a Chiasso per una serie di trasmissioni in diretta, con spazio ai concerti live ogni sera a partire dalle 22.00 (gio e sa) e dalle 22.30 (ve) nonché collegamenti pomeridiani con interviste, resoconti delle serate precedenti, curiosità e ultime notizie dal festival.

NOTE CRITICHE

Maledetto sax
Sarà perché dischiude a ogni nota passione, sensualità e gli esotici arcani del linguaggio africano, il sassofono è lo strumento ideale del jazz, e riesce a interpretare meravigliosamente la parte dell’ideogramma dell’universo musicale afroamericano. Mercé Adolphe Sax, fine inventore belga che nel 1840 lo plasmò attingendo da forme e meccaniche di altri strumenti a fiato, consegnandolo a una scettica musica classica, il jazz può dirsi che abbia fatto la fortuna del sassofono, sdoganandolo anche come strumento di rottura degli schemi precostituiti. E proprio per questa sua vigorosa spinta fuori dai ranghi, anche nel jazznha faticato per farsi strada: passando da una New Orleans dubbiosa e svogliata nei suoi confronti, per giungere a una Chicago più attenta alle sue lusinghe, transitando nelle grandi orchestre e finendo nelle mani di giganti come Frankie Trumbauer, Jimmy Dorsey, Coleman Hawkins, Ben Webster e sbocciare con tutta la sua furia nel bebop declinato da Charlie Parker, quindi transitare nelle ammalianti mani di Sonny Rollins e di John Coltrane, dove ha attraversato più gallerie. E, poi, urlare, sghignazzare, borbottare e sbeffeggiare nel free jazz di Ornette Coleman, Albert Ayler, Pharoah Sanders. Il Festival di cultura e musica jazz di Chiasso tira giù il cappello dinanzi a questo strumento, lasciando parlare alcuni tra i migliori protagonisti della scena internazionale: dal linguaggio contemporaneo e attuale di Louis Sclavis a quello policromo di Francesco Bearzatti, per poi affidare le ance a delle leggende del jazz come Benny Golson, Gary Bartz e Chris Potter.

Alceste Ayroldi
Musicologo e Critico Musicale della rivista Musica Jazz

Informazioni: www.centroculturalechiasso.ch ; www.rsi.ch/jazz

Cinema Teatro
Via D. Alighieri 3b, Chiasso (CH)
+41 (0)91 695 09 16

 
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