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06
Il Teatro Verdi di Trieste inaugura il mese della cultura italiana a Sarajevo

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Lunedì 10 novembre 2014 ore 19.00
Narodno Pozoriste di Sarajevo - Bosnia
Teatro Nazionale di Sarajevo - Bosnia

LA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE
A SARAJEVO INAUGURA IL MESE DELLA CULTURA ITALIANA CON
STABAT MATER di ROSSINI
DIRIGE IL M° GIANLUIGI GELMETTI

Dopo l’inaugurazione della stagione Sinfonica 2014-15 con il Requiem di Mozart, sarà ancora il M° Gianluigi Gelmetti il 10 novembre prossimo a guidare gli organici del Verdi, l’Orchestra e il Coro, quest’ultimo preparato dal M° Paolo Vero, e i solisti Mihaela Marcu (soprano), Marina Comparato (mezzosoprano), Tony Bardon (tenore) e Ernesto Morillo (basso) in un altro importante appuntamento, lo Stabat Mater di Rossini al Narodno Pozoriste di Sarajevo (Teatro Nazionale di Sarajevo) .
La composizione è particolarmente amata dal M° Gelmetti, che l’ha diretta sia a Lubiana, alla Slovenska Filharmonija, che ad Aquileia, nella Basilica nel 2013. Una esecuzione che rientra nella collaborazione transfrontaliera che il “Verdi”, anche tramite il Comune di Trieste, ha intrapreso lo scorso anno. “L’iniziativa - osserva il Sovrintendente Claudio Orazi - “si inserisce nel percorso di internazionalizzazione al quale la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste punta da tempo, rinsaldando al contempo il legame instaurato tra Trieste e Sarajevo”. L’idea è nata dalla visita compiuta dal Sindaco di Trieste Roberto Cosolini in concomitanza con la riapertura al pubblico della collezione d’Arte contemporanea di Sarajevo “Ars Aevi” nell’Art Depot del Centro Skenderija ristrutturato con gli auspici dell’Ambasciata italiana. L’Ambasciatore d’Italia a Sarajevo Ruggero Corrias, ha affermato che: “il Teatro Verdi unirà Trieste e Sarajevo, città gemelle per storia e tradizioni. Sarà un gesto di Amicizia voluto dai Sindaci delle due città incoraggiato dalla Farnesina, con cui l’Italia intende invitare la Bosnia a tornare a essere protagonista del futuro dell’Europa”. La serata infatti aprirà il Mese della Cultura italiana in Bosnia nell’ambito del semestre italiano alla Guida dell’Europa Unita.
Per l’occasione la scelta è caduta su una tra le più note pagine repertorio sacro, lo Stabat Mater, testo liturgico in musica suddiviso in dieci movimenti, con cui Rossini, partendo dalla celebre sequenza latina, ha creato un capolavoro dove tutta la sua maestria tecnica e talento inarrivabile nel distribuire canto e armonie, viene messo al servizio di un testo tanto magnifico quanto essenziale, ruvido, doloroso.
Nel percorso compositivo del maestro pasarese lo Stabat mater si colloca, con una storia piuttosto travagliata, nel cosiddetto periodo del “silenzio” che, molti anni dopo, fu interrotto anche da un’altra celebre composizione sacra, la Petite Messe Solennelle (1863). Lo Stabat Mater fu completato nel 1842. La sua prima esecuzione ebbe luogo il 7 gennaio 1842 a Parigi con grande successo. In Italia, poco dopo, venne diretto da Gaetano Donizetti a Bologna, nel corso di tre trionfali serate, il 18, 19 e 20 marzo dello stesso anno.
Da allora, l’accoglienza è sempre stata entusiastica ovunque fosse eseguito il capolavoro rossiniano, fino ai nostri giorni.

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