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Il Festival Mozart ammalia Torino

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di Maria Luisa Runti

Straordinario successo a Torino per il Festival Mozart (18 – 23 luglio) che, nella sola serata del 19 luglio, ha visto la presenza in Piazza San Carlo di più di ventimila persone. “Una rassegna interamente gratuita, concepita come una grande festa popolare per favorire un’autentica partecipazione, abbracciando anche un pubblico nuovo nella fruizione della musica classica, lirica e sinfonica”, hanno affermato Maurizio Braccialarghe, Assessore alla Cultura, Turismo, Promozione della città ed il Sindaco di Torino, Piero Fassino. Un Festival che ha visto palpitare la musica di Mozart da mattina a sera nelle chiese, per le strade, sulle rive del Po e nei concerti clou, la sera, in Piazza San Carlo.

In programma il 19 u.s. (trasmessi in diretta su radio RAI3), il mottetto in fa maggiore per soprano e orchestra K. 165 “Exsultate, jubilate” ed il “Requiem” in re minore per soli, coro e orchestra K. 626 con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI diretta da Juraj Valčuha e con Ekaterina Bakanova, soprano, Eva Vogel, contralto, Jeremy Ovenden, tenore, Simone Alberghini, basso. Coro del Teatro Regio diretto da Claudio Fenoglio.

Il mottetto, ritenuto fra i massimi esempi di musica vocale del giovane Mozart, venne composto per il castrato Venanzio Rauzzini e fu eseguito, per la prima volta, il 17 gennaio 1773 nel convento dei Teatini a Milano, presso la chiesa di Sant’Antonio Abate.

Exif JPEG PICTURE Superba l’interpretazione di Ekaterina Bakanova che, con profonda introspezione, ha spaziato fra tessiture coloristiche sublimi, fraseggi appassionati e grande virtuosismo in un registro armonico in continuo crescendo emozionale. Magnifici “Tu virginum corona” dove la voce è stata dolcemente accompagnata da violini, viole e bassi e l’“Alleluja”, in cui ha dato prova di raffinata agilità interpretativa.

Il “Requiem” in Re minore K 626, capolavoro incompiuto di Mozart e completato successivamente da Franz Xaver Süssmayr, ha una partitura in cui si fondono momenti di straordinario senso teatrale melodrammatico ad altri brani rigorosamente classicheggianti con una drammaticità che impregna l’intero spartito mozartiano. Ottima l’interpretazione del Coro del Teatro Regio diretto da Claudio Fenoglio. Precisione ritmica ed intonazioni coinvolgenti, armonia di fraseggio e potenza espressiva hanno magnificato la scrittura vocale che ha visto, come soli: Ekaterina Bakanova, Eva Vogel, Jeremy Ovenden e Simone Alberghini. La loro armonia interpretativa ha reso in modo egregio la sacralità del testo e ciascuno dei protagonisti ha spaziato al meglio nella propria intima riflessione che si è espressa in una sapiente coralità vocale. Il Requiem ha trovato nella direzione di Juraj Valčuha un connubio di emozioni ed equilibri pregni di umanità e religiosità; un ritmo travolgente ed incalzante che ha guidato orchestra e coro in un continuo, rigoroso crescendo. Il dialogo fra i soli e l’orchestra ha fatto trasparire una lettura intima e profonda in perfetta fusione fra le voci orchestrali e quelle del coro.

Calorosissimi, lunghi applausi hanno coronato il travolgente successo della “magica” serata.

Affermava W. A. Mozart: “Viviamo in questo mondo per imparare e per illuminarci l’un l’altro”.


MARIA LUISA RUNTI
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